Conoscere il sonno di qualita
di Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
Dal 1988 Dirigente Medico di Neurologia e Responsabile del Centro di Medicina del Sonno, attualmente Primario della Divisione di Neurologia dell'Ospedale San Raffaele-Turro. É stato Presidente dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno e della World Association of Sleep Medicine.
La struttura del sonno
Il sonno è stato definito da Shakespeare come "cibo essenziale nel banchetto della vita": una metafora per indicare che il sonno, come il cibo, è un ingrediente fondamentale nella nostra esistenza. Ma non dobbiamo pensare che il sonno notturno sia una condizione di assoluto rilassamento e di distacco dalla realtà.
Prima di entrare nello specifico, ribadiamo che il sonno è un momento irrinunciabile per il corpo e per la mente, questi ultimi si rigenerano e possono rimettersi in moto ad ogni risveglio. Per svolgere questa funzione fondamentale, sono importanti tanto l'ambiente, la temperatura, il rumore e l'umidità della stanza, quanto le caratteristiche del materasso.
Tutti questi elementi influiscono sulla qualità del sonno.
Sonno non-REM e sonno REM
Ci sono due tipi fondamentali di sonno. Il primo è il sonno non-REM, suddiviso in tre stadi che esprimono un progressivo approfondimento del sonno stesso.
Lo stadio 1 rappresenta la fase di transizione tra la veglia e il sonno: è quello in cui si possono avere delle sensazioni simili al sogno, definite "esperienze ipnagogiche" (cadere, sentire voci o vedere frammenti di immagini). Questo stadio dura solitamente poco e corrisponde a circa il 5% del tempo totale di sonno.
Lo stadio 2 (o sonno leggero) è la fase in cui compaiono figure caratteristiche come i fusi del sonno ("spindles") e figure triangolari (i complessi K): esso occupa buona parte della nostra notte e rappresenta circa il 50% della quantità totale di sonno.
Dopo 20-30 minuti dall'addormentamento, compare lo stadio 3 o sonno profondo. Caratterizzato da onde cerebrali molto lente ed ampie, esso occupa circa il 20% del sonno totale. Il sonno non-REM rappresenta quindi circa il 75% del tempo di sonno.
Il secondo tipo di sonno è il sonno REM (Rapid Eye Movement) o sonno paradosso, caratterizzato da elevata attività cerebrale (simile a quella della veglia), movimenti oculari rapidi ed assenza di attività muscolare (atonia muscolare). Nel corso del sonno, il primo periodo REM avviene dopo circa 90 minuti dall'addormentamento e si ripresenta poi 4-5 volte nell'arco della notte.
Ma qual è il significato del sonno non-REM e del sonno REM?
Nel corso della notte il sonno non-REM e quello REM si alternano 4-5 volte formando i cicli del sonno: questi cicli durano circa 90 minuti ciascuno. Nei primi due cicli del sonno prevale il sonno profondo non-REM (stadio 3), mentre negli ultimi cicli predomina il sonno REM. In senso generale, si può affermare che il sonno profondo non-REM è necessario soprattutto er il recupero delle energie fisiche, mentre il sonno REM è importante per il benessere mentale. Ma vediamo ora più dettagliatamente alcuni aspetti.
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