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Gli effetti del sonno sull'organismo

sonno non-REM

É noto che il consumo di ossigeno, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa si abbassano significativamente durante il sonno profondo non-REM: ciò avviene perché questo tipo di sonno determina una marcata riduzione di cortisolo, meglio conosciuto come l'ormone dello stress. Le conseguenze di poco sonno profondo non-REM (dato che si può osservare nell'insonnia o nella sindrome delle apnee morfeiche) sono un maggior rischio di diabete e di ipertensione. In particolare, lo Sleep Heart Health Study condotto su 1850 partecipanti ha osservato che una ridotta percentuale di stadio 3 è associato a un maggior rischio di ipertensione sia nelle donne che negli uomini. Lo stadio 3 non-REM è anche strettamente legato al rilascio dell'ormone della crescita (GH): esso è importante non solo quando il soggetto è in fase di crescita, ma anche in ogni fase della vita, essendo il GH implicato in tutti i processi di riparazione cellulare. Il sonno profondo non-REM gioca un ruolo fondamentale anche per l'apprendimento e la memoria: in particolare, c'è uno stretto rapporto con il consolidamento della memoria dichiarativa: questo tipo di memoria consente di ricordare nomi di cose, nomi di persone e luoghi. Ma oltre all'aspetto mnesico, lo stadio 3 non-REM è fondamentale per l'eliminazione nel cervello di prodotti di scarto metabolico, come la proteina beta-amiloide, che possono distruggere le sinapsi neuronali. Occorre infatti ricordare che una riduzione ed una frammentazione del sonno profondo non-REM è associato ad un incremento della beta-amiloide nel liquor.

sonno REM

Il sonno REM è lo stadio in cui compare la maggior parte dei sogni, in particolare quelli più bizzarri e fantasiosi. In età neonatale-infantile il tempo trascorso in sonno REM è molto elevato (50%): gli stimoli generati all'interno del cervello durante il REM potrebbero compensare la presenza di ridotti stimoli sensoriali nello stato di veglia. Ma se il sonno REM fosse coinvolto esclusivamente nella "costruzione" del cervello in fase di sviluppo, non si spiegherebbe come mail continui ad essere presente, anche se in percentuale minore, nell'adulto e nell'anziano. Infatti, il sonno REM è importante per il consolidamento soprattutto della memoria implicata: a questa memoria non accessibile in modo consapevole, ricorriamo nel momento in qui dobbiamo eseguire una performance. Inoltre, il sonno REM è fondamentale per il consolidamento della memoria emozionale: è interessante notare come soprattutto i soggetti depressi consolidano memorie emozionali negative durante il sonno REM. Il recente Framinghan Heart Study, che ha valutato prospetticamente soggetti di età superiore a 60 anni, ha evidenziato che una ridotta percentuale del sonno REM ed una lunga latenza REM erano associate ad un maggior rischio di demenza. Dunque, non solo è importante la quantità del sonno notturno; ma anche la quantità e la distribuzione dei vari stadi del sonno rivestono un ruolo fondamenta. leggi Quantità e qualità del sonno
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